Nel mese di agosto 2019 Akram e la sua famiglia hanno deciso di proseguire il proprio viaggio migratorio spostandosi da alcuni familiari in Germania.
Il nostro progetto, pertanto, si è concluso: con soddisfazione possiamo senz’altro affermare di aver aiutato quattro persone a salvarsi dalla guerra senza pesare economicamente sullo Stato e su nessun altro ente ma unicamente grazie alla generosità delle persone!


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I “Corridoi Umanitari” sono un progetto pilota realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese, completamente autofinanziato. I principali obiettivi sono evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti, tra cui molti bambini; impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre; concedere a persone in “condizioni di vulnerabilità” (ad esempio, oltre a vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, anziani, malati, persone con disabilità) un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario. E’ un modo sicuro per tutti, perché il rilascio dei visti umanitari prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane. Arrivati in Italia, i profughi sono accolti, a spese delle associazioni, in strutture o case.

La Fondazione «L’Ancora ONLUS» ha aderito ai “Corridoi Umanitari” con il progetto “Ali alla Speranza”: per Rama (7 anni), Maram (4 mesi), e la loro mamma Fatima, la speranza, infatti, è arrivata dal cielo il 28 aprile 2017, con un volo che le ha portate in Italia, a Verona, dove sono ospiti di una collaboratrice de “L’Ancora”, a complete spese della nostra Fondazione. Le tre rifugiate sono scappate dalla guerra a Damasco trovando ricovero in un campo profughi in Libano; il padre delle bimbe, a cui, a causa di una bomba, è stata amputata una gamba, non ha potuto lasciare subito il campo in Libano assieme a loro proprio per le sue precarie condizioni di salute. Il 4 luglio 2017 la famiglia si è finalmente riunita: Akram ha potuto riabbracciare Fatima, Rama e Maram.

La famiglia ha costantemente bisogno di tutto; si ribadisce che la Fondazione sostiene completamente a proprie spese il mantenimento del nucleo familiare; chi desiderasse sostenerla con una donazione o con dei beni materiali, può mettersi in contatto diretto con “L’Ancora”.

Grazie alle donazioni ricevute da alcuni privati, è stato possibile regalare ad Akram una protesi che gli permette di muoversi in modo autonomo.